Attacco UniCredit: la situazione dopo il data breach

Attacco UniCredit: l’ennesimo sgarbo degli hacker

Il prossimo bersaglio è stato rivelato. Nella giornata odierna, infatti, UniCredit, un colosso bancario, è stato duramente colpito dagli hacker: attacco Unicredit . Le informazioni disponibili immediatamente dopo l’attacco sono queste. Nessun dato dovrebbe esser stato acquisito. Quindi password o altre credenziali d’accesso dovrebbero essere sicure, al momento. I correntisti e i clienti in generale possono, per ora, dormire sonni tranquilli in quanto nessun malintenzionato potrà eseguire transazioni o movimenti non autorizzati. Nello specifico non sono stati violati dati riguardo saldi e movimenti del cc e nemmeno dati relativi a titoli e carte di credito. Quelli la situazione più preoccupante riguarda i dati anagrafici e i codici Iban.

Attacco UniCredit: chi e quando?

Stando a quanto riportato dalla banca questa sarebbe la seconda violazione in quanto una, avvenuta tra Settembre e Ottobre dello scorso anno, era già stata riscontrata. Per quanto riguarda il chi, l’unica informazione disponibile al momento traccia l’identikit di un partner commerciale esterno italiano. UniCredit, tuttavia, ha già formalizzato un esposto presso la Procura della Repubblica di Milano.

La sicurezza di UniCredit

Come si comporta un colosso di queste dimensioni in determinate circostanze? La prima cosa che ha fatto è stata prendere provvedimenti affinché una situazione del genere non si verifichi mai più. Ha definito come “un’assoluta priorità” la tutela dei dati dei clienti a cui garantisce la più totale sicurezza. Inoltre, è in corso un investimento di 2.3 miliardi. Questo al fine di mettere ancor di più in sicurezza e rinforzare i sistemi informatici. Il CEO di Ubis (società che gestisce la parte IT del gruppo bancario) ha dichiarato che “nessuna password è stata trafugata” e che non è in possesso degli hacker nessun dato in grado da giustificare spostamenti di denaro indesiderati. Tuttavia, non si comprende ancora lo scopo con cui sono state eseguite le intrusioni.

Attacco Unicredit: la gravità della situazione

Il settore di riferimento per questo attacco risulta molto più sensibile di altri, ovviamente. Basti pensare che – a quanto riportato da Kaspersky Lab – ogni attacco paragonabile ad un malware costa ad ogni istituto di credito ben 1 milione e 800mila dollari. Questo significa che costa quasi il doppio rispetto a quanto si spende per recuperare la situazione dopo un attacco in un altro settore (952mila dollari). L’online banking è sì uno strumento comodo per ogni correntista, ma bisogna considerare anche che si tratta di uno dei bersagli preferiti degli hacker “finanzieri”. Come mai? Non solo per la possibilità di disporre dei soldi dei correntisti. Uno dei bersagli più ambiti sono i dati sensibili oltre che il ledere la reputazione dell’azienda.

Come poter arginare questa minaccia?

L’attacco Unicredit ci mostra, in modo ancor più nitido, come la cybersecurity sia fondamentale. In quale modo si può essere protetti e sicuri? Swascan è la risposta. La piattaforma dinamica e flessibile che offre lo scan dei network e delle relative vulnerabilità. In questo modo si può preventivamente identificare minacce e situazioni di pericolo. Prova gratuitamente il servizio per avere una protezione a 360 gradi.

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